Un regalo di Natale dalle tue mani.

La mia propensione verso il lavoro manuale ha avuto inizio parecchio tempo fa. Sin da piccolissima, ho sentito un forte trasporto verso il mondo immenso della creatività, l’ho esplorata in diverse sue forme e mi ha accompagnata durante tutto l’arco della vita, da un traguardo all’altro.

Il lavoro manuale mi ha sempre fatta sentire libera di esprimermi, ho sempre vissuto i miei momenti creativi come una sana sfida con me stessa che si rinnova, di giorno in giorno, sin dai miei primi anni di vita. Il cucito, la pittura, la lavorazione della carta, il ricamo… tutte queste arti mi hanno tenuto compagnia e mi hanno permesso di mettere alla prova le mie capacità per poi portare con me esperienze e sensazioni che ancora oggi mi guidano lungo il mio percorso.

Il periodo natalizio è da sempre stato il momento più speciale dell’anno poiché tutta la mia curiosità e la passione per l’esplorazione creativa venivano incanalate in un unico fine: rendere fieri ed orgogliosi i miei genitori con i miei regali di Natale realizzati a mano. La mia mamma conserva ancora con affetto i miei piccoli ed acerbi manufatti e il legame che sono in grado di creare questi oggetti è incredibile, si rinnova ogni volta che li guardi.

Crescendo e dando una linea più distinta alle mie passioni, i regali di Natale diventavano un pensiero che volevo riservare anche agli amici, al primo fidanzatino… e allora all’opera! Il biglietto decorato ad acquerello a tema natalizio era immancabile, i fazzolettini ricamati sono stati una mia grande specialità per un bel periodo della mia gioventù e ogni scusa era buona per lanciarmi in una nuova esperienza. Una volta mamma, insieme a mia figlia Federica ho deciso di realizzare personalmente le decorazioni dell’albero che più desiderava, poi le ho trasmesso la mia sconfinata curiosità e ancora oggi riesco a riconoscerla.

Insomma, queste sono solo alcune polaroid dal mio passato, quel che è certo è che la passione per la creatività è stata sicuramente una costante nella mia vita. Tutt’oggi è un piacere per me regalare alcune delle mie creazioni alle persone a me care, certo, purché siano persone in grado di cogliere tutto ciò che nascondono dietro.

Diciamolo ad alta voce per una volta: “Il lavoro artigianale richiede tanto tempo ed impegno!”. Suona bene vero? È il suono di una grande verità.

Ti è mai capitato di riconoscere che questo semplice concetto basilare venisse totalmente ignorato? A me sì. Diciamocelo, capita a tutti! Spero che questo già ti dia sollievo, si tratta di una sventura davvero comune ma anche importante da attraversare perchè ci insegna, una volta per tutte, a valutare con il cuore i destinatari dei nostri sforzi.

Mi sono fermata a riflettere e mi sono chiesta: “Da sempre mi adopero per mettere un tocco personale nei miei pensieri natalizi e, in tutti questi anni, non ho ancora perso la passione, a cosa devo questa grande fortuna?”. Ho pensato molto e ho compreso che non si tratta di fortuna ma, piuttosto, appagamento. La stessa sensazione che provavo da piccola nel consegnare un oggetto nato dalle mie mani a mia madre è la stessa che provo oggi nel vedere la felicità negli occhi di una cara amica che scarta una mia Pigottina. Dare un lieto fine a tutte le ore di lavoro e gli errori che si nascondono dietro ad una creazione è un passaggio magico e attendere il momento del gran finale è un vero e proprio piacere.

Ho pensato e ho compreso che l’idea di dare vita ad una nuova forma creativa con le nostre stesse mani sia già una sensazione gratificante e coinvolgente, estendere ad un’altra persona quest’emozione per arricchirla di nuovi punti di vista, nuove sensazioni e reazioni inaspettate rende il mio duro lavoro una vera e propria soddisfazione. Mi sento completa, appagata. Mi sento anche compresa ed apprezzata… sono felice.

Che si tratti di cucina, di cucito creativo o di qualunque altra arte manuale si voglia immaginare, un regalo fatto a mano ha sempre quel pizzico di personalità in più. Ragionare razionalmente sul fatto che una persona a noi cara abbia impiegato il suo tempo per noi e si sia impegnata affinché noi possiamo apprezzare il suo sforzo penso che sia la forma più nobile di un dono e non voglio perdere questa abitudine, per nulla al mondo.

Ho scavato dentro di me per riportare alla luce ricordi lontani in cui affrontavo il lavoro manuale come un’arte dedicata al prossimo, non per forza a me stessa. Tutto ha avuto inizio così, poi il panorama è cambiato, si è evoluto ma anche se di quei giorni posso aver dimenticato i dettagli meno nitidi o i particolari meno in vista, l’emozione che cresceva in me al tempo continua ad essere presente e a suggerirmi che nulla accade per caso.